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Qui ci sono appunti di viaggio, brandelli di memoria, probabilmente il percorso che noi tracciamo sulla nostra vita. Ci sono inquietudini giovanili, precedentemente intitolate dall'autore Stracci di vita. Una frase "forte" ad indicare quanto poco amore ci fosse all'ora per sé stessi, dovendo vivere sulla propria pelle l'etichetta ingombrante della diversità. Nel rileggere questi versi intrisi di zone d'ombre, si prova una grande tenerezza, proprio come l'autore stesso ci comunica in prefazione, e gli stati d'animo contrastanti si susseguono, si rincorrono. È come se fossero diventati autonomi, per mettere in risalto una condizione esistenziale, all'insegna di una sensibilità forse esasperata, di un pessimismo che non lasciava, a quel tempo, spiragli di luce. Ne "Il coraggio di vivere se stessi" si schiude agli occhi del lettore il popolare cassetto delle memorie, in cui Pippo Augliera ci ha inserito, non (un po') come egli stesso ci descrive, ma forse assai della sua vita.
